Palazzo dei Principi

 

Il Palazzo Ferrero Fieschi a Masserano (Biella) è un tesoro nascosto con un esterno semplice e austero che cela interni riccamente decorati. Costruito tra la fine del XVI e la seconda metà del XVII secolo come residenza della famiglia principesca Ferrero Fieschi (venduto poi al Comune nel 1867), si articola in tre nuclei di edificazione:

 

Primo nucleo (fine XVI-inizi XVII sec., voluto da Claudia di Savoia Racconigi e suo figlio Francesco Filiberto): comprende quattro sale del piano nobile con pregevoli soffitti a cassettoni lignei e affreschi biblici. Qui è custodito il prezioso altare ligneo di Bartolomeo Tiberino.

 

Secondo nucleo (ampliamenti voluti dal principe Paolo Besso, nipote di Claudia): include due sale di rappresentanza decorate da artisti di scuola lombarda del XVII secolo come Carlo Francesco Nuvolone (Sala degli Eroi e delle Eroine) ed Ercole Procaccini il Giovane (Sala dello Zodiaco, con un monumentale camino).

 

Terzo nucleo (voluto da Francesco Ludovico Ferrero Fieschi per il suo matrimonio nel 1660): la Galleria, lunga 41 metri, con una volta interamente coperta di stucchi, attribuiti a Giovan Luca Corbellino da Lugano, e terminante con la cappella privata.

 

Il percorso si conclude con altre tre stanze private (Sala di Eolo, Sala di Plutone e Proserpina, Sala delle Allegorie), le cui pitture sono riferite ai fratelli Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone.

 

Il borgo antico

 

Risalendo la stretta via che dalla Chiesa di San Teonesto porta al largo Emanuele Ferraris si arriva in via Beccherie, così chiamata perché ospitava in origine i negozi dei beccai o macellai.

 

Proseguendo ci troviamo nella Piazza del Mercato, antico fulcro dell’attività economica dei Masseranesi. Il mercato settimanale del mercoledì ottenuto nel 1340, pare si sia esteso a poco a poco fino a questa piazza da Largo Montecameri, mentre in origine si svolgeva solo nel Borgo Antico. 

 

Sul luogo dove attualmente c’è la Piazza del Mercato, era situato, a destra di un porcile e di un orto, il Palazzo della Zecca, che già in rovina nel 1798 venne abbattuto. La Zecca di Masserano batté moneta tra il 1490/92 e il 1690 ed i Fieschi ed i Ferrero Fieschi facevano risalire il loro diritto ad un fantomatico decreto del Re di Baviera di cui non si ha traccia e che probabilmente non è mai esistito. In realtà solo nel 1538 Papa Paolo III Farnese concedette ai Ferrero Fieschi di battere moneta, malgrado essi, di fatto, lo facessero già da prima. 

 

I Signori di Masserano, come molti altri vassalli, usavano falsificare più che coniare nuove monete, peggiorandone la lega e falsificando monete italiane e straniere.

La Piazza del Mercato si apre su via Roma, la strada principale del paese. 

 

La Chiesa della Collegiata 

 

La Collegiata della Santissima Annunziata è la chiesa parrocchiale di Masserano, costruita tra il 1480 e il 1485 per volere di Innocenzo Fieschi, in sostituzione della Chiesa di San Teonesto. Situata sulla via principale, ospitava un collegio di canonici.

 

L'interno conserva importanti opere d'arte, tra cui la Madonna Nera di Masserano o Salus Infirmorum, l'opera più antica del territorio (seconda metà del XIV secolo) e oggetto di grande devozione. Altre opere di rilievo includono la decorazione della cappella del Sacro Cuore (1656), le tavole di Girolamo Giovenone e del figlio Raffaele nel presbiterio, la statua della Madonna Immacolata di Felice Cassina (1697) e le opere ottocentesche del pittore Ferdinando Rossaro, tra cui la Via Crucis e la decorazione della cupola.

 

La Chiesa di San Teonesto

 

La Chiesa di San Teonesto, risalente al X secolo, fu la prima parrocchiale di Masserano. Situata su un poggio isolato, fu annessa a un Convento francescano a partire dal 1592. Sconsacrata dopo la soppressione napoleonica, oggi l'ex convento è adibito a edificio scolastico.

 

In stile romanico, la facciata a capanna è stata recentemente restaurata, riportando alla luce decorazioni pittoriche dedicate alla Croce e ai santi francescani. L'interno, imponente con volte a crociera, è arricchito da cappelle laterali barocche in stucco dedicate, tra gli altri, a Sant'Antonio da Padova e San Francesco.

 

La chiesa presenta un interessante mix di elementi Romanici e Barocchi; un tempo ospitava la venerata immagine della Madonna degli infermi (Salus Infirmorum), ora trasferita altrove.

 

La Chiesa di Santo Spirito

 

La Chiesa di Santo Spirito a Masserano, un "gioiellino barocco" consacrato nel 1692, fu la sede della potente Confraternita dello Spirito Santo dal XVII secolo, che la arricchì di arredi e opere d'arte.

 

Sono notevoli le due cappelle laterali, entrambe opera dello stuccatore Carlo Giovanni Zaninetti. La cappella del Crocifisso (1693) è riccamente decorata con stucchi di San Rocco e Santo Stefano. La cappella della Madonna Addolorata (1697) presenta una plastica vivace con i santi Eusebio e Sebastiano. 

 

Il presbiterio è delimitato da una balaustra ottocentesca di Edoardo Arborio Mella. La chiesa ha perso il suo splendore dopo la scomparsa della Confraternita nei primi del Novecento.